De musica Natale

Jingle bells, jingle bells, jingle all the way. Scommetto che mentre leggevate queste prime parole avevate impresso nella mente il tipico motivetto della canzone. È proprio di quella che stiamo parlando: il jingle natalizio divenuto simbolo delle feste, proposto nelle recite d’asilo dei più piccoli e in concerti corali. Poche parole e un ritmo contagioso riescono ad esprimere tutta la gioia e l’attesa del Natale. Tuttavia, al di là delle prime impressioni, quanti di voi conoscono la sua genesi? Cosa direste se scopriste che, in origine, non era un canto prettamente natalizio? Niente paura, iniziamo la nostra avventura!

James Lord Pierpont, autore del brano, nacque nel 1822 a Boston e fu poeta, scrittore e musicista. A differenza dei genitori- il padre era pastore della Chiesa Unitaria cittadina- James mostrò fin da subito un carattere ribelle e avventuroso. A quattordici anni fuggì da un collegio nel New Hampshire per imbarcarsi su una baleniera verso la California.

Successivamente, seguì il padre a New York, dove diede inizio alla sua carriera da musicista e compositore. Si sposò e dopo tre figli scappò dalla vita coniugale per trasferirsi nel Massachusetts, dove tentò la corsa all’oro prima di perdere tutti i suoi averi in un incendio. Tornato in famiglia a Boston, si risposò dopo essere rimasto vedovo. Qui si impegnò come insegnante, organista e direttore del coro di voci bianche fino al giorno della sua scomparsa nel 1893. Arrivando alla creazione di Jingle Bells: una targa affissa su un edificio a Medford, in Massachusetts, commemora il luogo di nascita della canzone affermando che, nel 1850, James Pierpont avrebbe scritto le prime note del brano nella taverna Simpson ispirandosi alle popolari corse delle slitte trainate da un cavallo che si svolgevano nella città durante il XIX secolo.

Secondo questa testimonianza scritta, inoltre, il tintinnio della canzone evocherebbe il tintinnio dei bicchieri durante i brindisi nel locale. Tuttavia, questa targa appena citata non sembra essere l’unica: un’altra, esposta nella città di Savannah, rivendica la medesima paternità. Si è, quindi, ipotizzato che il brano sia stato concepito a Medford con un tono ludico e spensierato, perfino un po’ irriverente, mentre, qualche anno dopo, sia maturato insieme al suo compositore, divenuto un rispettabile insegante, che decise di pubblicarlo una prima volta nel 1857 quando ormai si era stabilizzato a Savannah. Infatti, del nucleo originario, Pierpont modificò solamente alcuni versi del testo, ritenuti troppo leggeri e sconvenienti alla sua nuova posizione sociale, trasformando il tutto in un allegro canto di festa da eseguirsi- pare- per il Thanksgiving day (per il giorno del Ringraziamento). La prima esecuzione di Jingle Bells – anche denominata The one Horse open sleight – in pubblico riscosse un tale successo che ne fu richiesta una seconda versione nel periodo di Natale. Un amico di Pierpont, poi, ascoltando la canzone e rimanendone colpito, la definì come un piccolo, allegro tintinnio, suggerendo all’autore il titolo che noi oggi conosciamo: Jingle Bells. Con questo titolo venne pubblicata definitivamente nel 1859. A partire dal 1898, il brano venne ripetutamente reinterpretato in numerose versioni come quella di Bing Crosby, Louis Armstrong, Nat King Cole, Perry Como, fino ad arrivare ai Beatles e a Luciano Pavarotti. Insomma, visto il testo originale ispirato a cavalli e slitte e quello rivisitato ambientato tra fiocchi di neve e campanelle, non me ne vogliate, ma è stato proprio un passaggio dalle stalle alle stelle!

In conclusione, un piccola chicca: la linea melodica del brano originario era in parte differente da quella che tutti abbiamo impressa. Essa, infatti, seguendo le regole dell’armonia classica, si presentava discendente. Per spazzare via ogni dubbio, vi invito ad ascoltare la versione originale del 1857 e, subito dopo, l’interpretazione moderna realizzata dal The Tabernacle Choir, oppure una qualsiasi che si trova facilmente su Internet.

Auguri di buone e serene feste!  

Anna Pregliasco

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