Matilde Amato, Zaccaria Hassanien e il Teatro dell’Assurdo
Ovvero la messa in scena de “Il teatro dell’obbligo”, ispirato a un’opera di Karl Valentin
Immaginate la vita di una giovane coppia, poi rimpicciolitela ad un solo evento, come la decisione di passare una serata a teatro. Ebbene in quel solo evento, nella sua preparazione e organizzazione, possono esistere decine di corsi e ricorsi, variabili e controvariabili “mentali”, incidenti e fraintendimenti. Alla fine, poi, non è affatto detto che l’obbiettivo sia raggiunto.

Il viaggio condotto dalla carcarese Matilde Amato e dal torinese Zaccaria Hassanien scaturisce da un monologo del tedesco Karl Valentin, il quale si domanda la motivazione per cui i teatri (stiamo parlando degli anni ’20 del secolo scorso) siano vuoti, per poi sfociare in soluzioni da vero amante appassionato del teatro, ma proprio per questo leggermente (ma non troppo) estreme (Teatro 365 giorni all’anno… obbligatorio).
Questo è il Teatro dell’Assurdo: ascolti la soluzione di quello strampalato pensiero e la tua coperta di Linus si increspa un po’, incanalando, in alcune di quelle pieghe, un rivolo di risata e, in altre, un fiotto di “ma sì, in fondo.. non sarebbe un provvedimento da scartare a priori”. Intanto, pian piano, ecco che sorgono alcune piccole realizzazioni su quanto il pensiero, spesso, ti complichi le cose, soprattutto quelle a cui tieni di più.

Lo spettacolo ha visto il suo debutto venerdì 24 gennaio al Teatro Santa Rosa di Carcare.
Matilde e Zaccaria, compagni di studi all’Accademia dello Spettacolo, sono rimasti affascinati dai meccanismi che sa muovere questo genere… E così capita anche a noi: osserviamo la nostra mente che esegue esattamente quegli stessi meccanismi, si mescola col cuore e ci fa assumere che talenti emergenti come i loro, dovrebbero essere su un palcoscenico 365 giorni l’anno… Quindi li seguiremo da vicino, e ve ne renderemo conto… Non sembra toppo assurdo, vero? Vi va?