Studenti del Calasanzio, corso Scientifico, in visita al “Cnao” di Pavia, “Centro nazionale di adroterapia oncologica”, Fondazione istituita nel 2001 dal Ministero della Salute per la cura dei tumori radio-resistenti e inoperabili.
CNAO è anche un Centro di Ricerca impegnato a migliorare continuamente le tecniche di cura e i risultati della terapia a vantaggio dei pazienti, in un contesto di collaborazioni nazionali e internazionali.
L’adroterapia è una forma avanzata di radioterapia che si avvale di ioni carbonio o protoni, a differenza di quella convenzionale che utilizza i raggi X; il vantaggio di tali particelle consiste nell’essere più precise sul tumore e meno invasive sul paziente.
Il trattamento dei tumori con adroterapia necessita di un acceleratore di particelle, il sincrotrone, in grado di accelerare ioni carbonio e protoni a velocità prossima a quella della luce, così da acquistare l’energia necessaria per il trattamento della neoplasia. I fasci di particelle vengono inviati nelle sale di trattamento dotate di sofisticati sistemi robotici di posizionamento del paziente; questi strumenti garantiscono la massima precisione per colpire il bersaglio tumorale anche quando è situato in organi in movimento.
“La parte interessante”, hanno affermato I ragazzi, “è stata poter osservare con i nostri occhi lo stesso acceleratore, una macchina gigantesca e molto complessa, formata da diverse componenti, che riesce ad accelerare le particelle fimo a velocità pazzesche. È incredibile quanto una macchina di soli 80 m di circonferenza sia in grado di fare ed è altrettanto incredibile il lavoro che c’è dietro ad essa. Per noi liceali, che studiamo argomenti come le particelle per passione, poter vedere e toccare una macchina che ha la capacità di mettere in pratica ciò che abbiamo studiato e che lo fa aiutando delle persone malate a guarire, è interessa e entusiasmante.” “Questa gita è stata utile non solo per poter imparare il funzionamento di un acceleratore di particelle, ma anche per capire che strada potrebbero prendere le nostre vite”, hanno raccontato i ragazzi, ”materie come matematica, fisica, scienze, sono materie di indirizzo e quindi di solito ci appassionano e ci divertono, esse ci possono portare a lavori come il fisico, il matematico, lo scienziato, tutti lavori che portano a un progresso scientifico e tecnologico, ma non ad un aiuto per la popolazione attuale immediato, come potrebbe fare un dottore”. Questa gita ha mostrato ai giovani liceali che un fisico e un medico possono collaborare e guarire le persone, che questi lavori possono portare a fare la storia per il nostro paese non solo per finire nei libri scolastici come le persone che hanno scoperto un nuovo elemento o una nuova componente delle particelle, ma come coloro che hanno salvato milioni di vite e risolto un problema che affligge la società da anni e che si sta diffondendo maggiormente.
Alyssa Garbarino e Margherita Marchetti